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ISBN |
88-7091-121-7 |
Codice |
121 |
Autore |
J. Riel |
Titolo |
Una storia marittima |
Pagine |
184 |
Prezzo |
€ 9,50 |
Allegato |
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Collana |
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Descrizione |
Tempeste che alzano nuvole di neve in cui tutto svanisce, nebbie che si depositano impenetrabili sulla banchisa, il ghiaccio che improvvisamente si anima intonando il suo canto sinistro, preludio a una battaglia di lastre che s’impennano le une sulle altre, spezzandosi in minacciosi blocchi vaganti. E poi la primavera che scende nella notte artica come un fiume d’argento fuso con la sua luce immensa e il suo tepore che penetra nelle ossa e nell’anima. Così grandiosa, così imperante, così “tanta” è la natura nel Nordest della Groenlandia che forse è davvero “la terra degli dei”, divina proprio perché abbandonata da Dio e dagli uomini, per non parlare delle donne, di cui non si vede traccia, sopra al 71° di latitudine nord, lontana quasi ancora più nel tempo che nello spazio dalla così detta vita civile. Ed è da quell’assenza che, si direbbe, nasce più vivo che mai, nell’improbabile drappello di cacciatori che la abitano, la capacità di inventare e di sognare, di ridere di se stessi e di riempire quegli infiniti silenzi con le storie più stravaganti dove circolano i personaggi più eccentrici. Un gigolo a caccia di donne che ha evidentemente sbagliato senso guardando la carta geografica, una contessa tutta riccioli e falpalà che trasforma il rozzo capitano Olsen in un temporaneo damerino, un attivissimo scheletro che si prende un po’ di vacanza dal corpo del suo pigro padrone per godere di qualche esperienza più vitale, mentre Herbert prova l’ebbrezza del volo, Anton sfugge su un iceberg la paura di incontrare le donne sognate, Doc scopre gli effetti collaterali degli ascaridi e le virtù esplosive delle candele rosse e tutti, in quel mondo pieno di senso arcano, trovano il sacro e il solenne nei litri di acquavite e birra astutamente sottratti a improvvidi “alpinisti” danesi venuti a scalare una mite vetta locale. Se è vero, come dice il filosofo Valfred, che ognuno di noi si porta dentro un angolo di geografia da sognare, la Groenlandia di Riel diventa un luogo collettivo in cui ritrovare il gusto di ridere delle assurde vicende umane. Impossibile? No, “niente è impossibile in questo mondo meraviglioso.” |
Janco
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