Diffusione Editoriale |
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ISBN |
88-244-8167-1 |
Codice |
V28/1 |
Autore |
A. Ferretti |
Titolo |
Diritto dei Beni Culturali e del Paesaggio |
Pagine |
336 |
Prezzo |
€ 16,00 |
Allegato |
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Collana |
compendi |
Descrizione |
Il tema dei beni culturali risulta di stretta attualità, anche alla luce delle molteplici novità normative che il Legislatore ha voluto introdurre nel sistema negli ultimi mesi, precedenti questa pubblicazione. Ma il valore e l'importanza dell'argomento sono dati in primo luogo dalla sempre più acquisita consapevolezza della unicità dell'intero patrimonio culturale nazionale (e mondiale) e la correlata esigenza di una sua efficace, specifica protezione. I primi riferimenti ad una protezione pubblica del patrimonio storico-culturale del nostro Paese si hanno con le legislazioni degli Stati preunitari. La tutela delle cose di antichità e di arte, ma soprattutto dei resti archeologici, forma l'oggetto delle prime norme organiche in materia agli inizi dell'ottocento e, per quanto riguarda l'Italia, fu proprio a Roma che si realizzarono le prime efficaci forme di intervento dirette a salvaguardarne il millenario patrimonio storico-culturale, altrimenti abbandonato. In seguito le esperienze protettive sono state molteplici, ma tutte segnate dall'innegabile esigenza di salvare il maggior numero di testimonianze, in nome di una conservazione dei beni culturali, per certi versi fine a se stessa.
Solo recentemente, in epoca repubblicana, il legislatore ha modificato il proprio approccio alla materia, mettendo in risalto oltre alle finalità conservative dei propri interventi, anche quelle di promozione e di valorizzazione del patrimonio culturale, fino ad arrivare al punto di rovesciare l'impostazione delle "regole del gioco", consegnando alla gestione del bene culturale uno dei ruoli principali nel quadro della legislazione in materia. Tutela, valorizzazione e fruizione sono le tre parole d'ordine che in questo momento rappresentano gli strumenti interpretativi della legislazione sui beni culturali e di esse si dovrà sempre tenere conto in qualsiasi analisi si voglia proporre in questo ambito.
Nel corso della trattazione si cercherà di evidenziare il senso ed il ruolo di ciascuna delle tre parole d'ordine appena richiamate, per cogliere l'esatto significato e lo spirito degli strumenti posti dal legislatore al servizio del bene culturale. Come si vedrà, la tutela è nozione ampia, generosa nelle sue ramificazioni, andando ad incidere sulla protezione del patrimonio culturale con i suoi strumenti preventivi e repressivi, quali il vincolo, sia diretto che indiretto, o il potere di controllo e quello cautelare. Si vedrà, inoltre, l'importanza assunta dalla valorizzazione, non più intesa come blando strumento di "sviluppo" del bene culturale, ma al contrario volano delle nuove forme di promozione e gestione dei beni culturali. Si terrà conto, infine, in maniera costante, delle novità dettate dal nuovo Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42), principale strumento di lettura delle novità in materia.
L'obiettivo è sicuramente ambizioso, come può essere il tentativo di comprendere una materia "nuova" senza ancora dei costanti riferimenti giurisprudenziali e dottrinari, ma è sicuramente altrettanto doveroso provare a conseguirlo, per facilitare il compito a quanti si trovino ad affrontare professionalmente questo difficile periodo di transizione dal vecchio sistema al nuovo. |
Janco
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